tana (DE)LIBERA tuttǝ! – D(i)ritti alla Città

Presentazione della Delibera di Iniziativa Popolare sugli Spazi Pubblici
mercoledì 15 giugno 2022 ore 18.00
Piazza del Nettuno

I BENI PUBBLICI DEVONO RIMANERE PUBBLICI
Abbiamo inviato al governo della città una proposta di delibera di iniziativa popolare.
È la prima volta a Bologna.

D(i)ritti alla Città vi invita al rituale di lancio dell’iniziativa:
*** mercoledì 15 giugno ore 18.00 in Piazzetta del Nettuno ***
Una performance dove a parlare saranno gli spazi e la protagonista che li anima: la cittadinanza.

Questa delibera obbliga il Comune a mettere in discussione il modello con cui attualmente centinaia di edifici e spazi pubblici rimangono chiusi o vengono ceduti a enti privati.
Per raggiungere l’obiettivo dovremo raccogliere almeno 2000 firme.
Vi aspettiamo!

_{foto: Gianluca Lovreglio}

_{foto: Gianluca Rizzello}

PAROLE STREGATE Negli articoli pubblicati in questo sito compaiono delle ~~parole barrate~~, con sfondo blu. La barratura è un modo per sottolineare le criticità nell'uso corrente di alcuni termini, qualora il loro significato sia stato travisato a tal punto da renderle irriconoscibili, parole talmente abusate e piegate dalla retorica del marketing fino a significare a volte il loro contrario, come in una specie di sortilegio, di magia nera; oppure per svelare quegli odiosi trabocchetti dove una parola nata sobriamente in un contesto specifico si ritrova dissimulata in pratiche che agiscono in un senso del tutto divergente. Le parole comuni, come gli spazi, vengono così usurpate e manipolate, alcuni definiscono questo processo di appropriazione parassitaria 'zombizzazione'. Si potrebbero definire abusi semantici condonati per interesse economico, così come succede per gli abusi edilizi quando, in particolare, questi impieghi siano adottati massicciamente nei media e ripetuti infinte volte in mille discorsi. La ridondanza fa poi sì che le parole si svuotino per diventare un vago richiamo, come lo schiocco delle dita. Costruiremo un glossario con cui intendiamo liberare le parole neglette e abusate rivendicandone il significato e il valore, rivelandone gli abusi subiti nella retorica, ripulendo i termini barrati dalle scorie della convenienza politica e finanziaria.